Un’incantevole casera nel Parco Naturale delle Prealpi Giulie a pochi chilometri dal confine italo-sloveno dove trascorrere qualche ora in contatto con la natura o anche una notte insieme agli amici e/o alla famiglia.
Avvicinamento:
Se si proviene da Tarcento, si seguono le indicazioni per l’Alta Val Torre e il Passo Tanamea. Dopo circa 6 km dal passo, si arriva al piccolo abitato di Uccea (nel comune di Resia, all’interno del Parco Naturale delle Prealpi Giulie) e seguendo le indicazioni per il cimitero, sulla sinistra, si trova l’attacco del sentiero CAI 733 per Casera Caal.
Si può parcheggiare nello spazio adiacente ad una cappella votiva poco prima dell’inizio del sentiero (quota 648 m).
Ad Uccea è possibile arrivare anche da Resia.
Dislivello, tempo di percorrenza, punti di appoggio:
Lunghezza camminata: 6,6 km a/r
Tempo di percorrenza: 1 h e 45 solo andata (soste escluse)
Dislivello positivo: 610 D+
Punti di appoggio : nessuno
Terreno: interamente sentiero
Sentiero: CAI 733
Camminata adatta a:
Camminata di medio impegno, adatta a famiglie con bambini già abituati a camminare in salita e a lungo in montagna. Nessun tratto esposto o pericoloso.
Stagione consigliata:
Tutto l’anno (in inverno fattibile con ramponcini o ciaspole a seconda dell’innevamento e d’estate è una camminata perfetta perché tutto il percorso si sviluppa dentro il bosco).
Itinerario:
Individuato il cartello CAI 733 con le indicazioni per Casera Caal, si inizia il percorso superando dopo pochi metri un’abitazione e si prosegue oltre con una pendenza più decisa. La prima parte della camminata è caratterizzata da una salita marcata che non dà quasi mai tregua: si cammina sempre all’interno di un bel bosco di faggi incontrando diversi stavoli abbandonati lungo l’intinerario. Man mano che si sale si aprono davanti a noi begli scorci sulla catena del Montemaggiore, sullo Stol e sullo sfondo si scorge anche il Monte Nero.
Dopo aver passato il filo di una teleferica, il sentiero raggiunge il fianco ovest del Monte Caal da dove inizia il traverso che conduce ad una selletta (forcella Ta-na-kalo a quota 1234 metri).
Ormai ci siamo quasi, infatti dalla sella si seguono sulla sinistra le indicazioni per la casera e si percorre il sentiero in discesa che in pochi minuti ci porta ai bellissimi prati dove è collocata la casera a quota 1206 metri.
La casera è stata ristrutturata nel 2009 ed è curata dal CAI di Faedis in modo davvero encomiabile: all’interno si trova un’accogliente stanza dotata di tavolo e panche per mangiare, una stufa e una cucina economica. Non mancano dispense con generi di prima necessità, stoviglie e pentole per cucinare. C’è anche un kit di primo soccorso.
Una scaletta conduce al piano superiore dove sono disponibili 12 posti letto dotati di materassi, cuscini e coperte.
Insomma, tutto è perfetto per trascorrere una notte indimenticabile o anche solo per godersi qualche ora in serenità.
Anche l’esterno della casera è molto confortevole: di fronte all’entrata ci sono i ruderi della vecchia casera che ospitano un punto fuoco e una carinissima altalena che i bambini apprezzeranno tantissimo. Infine, sul retro, parte un sentierino che conduce alla latrina e si trovano anche un lavandino e alcuni attrezzi. Ci sono anche una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana (non utilizzabile in inverno) e una legnaia.
La casera non è provvista d’acqua.
La struttura è veramente un gioiellino e tutta la fatica fatta per arrivarci viene ampiamente ripagata! La pace e la bellezza di questo posto non deluderà nessuno, vale davvero la pena venirci.
Va ricordato che le casere, così come i bivacchi, sono liberamente accessibili e indipendentemente che ci si trascorra la notte o meno, bisogna averne cura sia per rispetto al lavoro che fanno i volontari, sia per rispetto agli escursionisti che verranno in seguito e che potranno trovare un ambiente in ordine e accogliente.
Si rientra lungo lo stesso percorso dell’andata.





















