Anello di Capanna Ponza

Un bellissimo sentiero mai monotono che si snoda nel bosco in veste autunnale, la cornice delle Alpi Giulie e una deliziosa capanna che sembra uscita da una fiaba!

Avvicinamento:

Provenendo da Udine si esce dall’autostrada A23 a Tarvisio e dal paese si imbocca la statale che si dirige verso il confine con la Slovenia in direzione dei Laghi di Fusine. Recentemente la strada che conduce ai laghi è a pagamento (4 euro tutto il giorno).

Si parcheggia l’auto lungo la strada nei pressi del bar Edelweiss che si affaccia sul lago inferiore (quota 926 m).

Dislivello, tempo di percorrenza, punti di appoggio:

La camminata, come da noi effettuata, è un anello di circa 9 km con 800 metri di dislivello (considerando i vari saliscendi dell’itinerario). Tempo di percorrenza indicativo, soste escluse, circa 4 ore. 

Punti di appoggio: rifugio Zacchi (da verificare sempre le aperture) e bar Edelweiss sul lago inferiore (sempre aperto).

Camminata adatta a:

E’ una camminata mediamente impegnativa per lunghezza e dislivello e per un breve passaggio attrezzato con cavi fissi che richiede un po’ di attenzione ed esperienza in più.

Per questo è un’escursione adatta a bambini grandicelli (dai 7 anni in su) e a famiglie già abituate a camminare in montagna.

Stagione consigliata:

Estate e autunno

Itinerario:

Dopo aver parcheggiato la macchina vicino al bar Edelweiss (lago inferiore), la partenza dell’escursione si trova circa 300 m prima del bar, dalla parte opposta del lago: si nota un cartello CAI 512 con indicazione per il Rifugio Zacchi.

Precisiamo che durante l’intera camminata non troveremo mai indicata Capanna Ponza e dovremo sempre seguire le indicazioni per il Rif. Zacchi.

Il sentiero inizia subito a salire con pendenza costante e moderata all’interno di un fitto bosco di abeti che in autunno regalano uno spettacolo di colori davvero splendido.

Dopo alcune strette svolte e piccoli tornanti, si guadagna una dorsale ancora immersa nella vegetazione e si prosegue sempre in salita. Dopo circa un’ora dalla partenza si raggiunge il belvedere del Monte Svabezza (quota 1284 m): da qui si può godere di una meravigliosa vista su entrambi i laghi di Fusine e i monti che li circondano.

Siamo circa a metà strada per arrivare alla Capanna Ponza: il sentiero continua a salire nuovamente all’ interno del bosco che si arricchisce sempre più di conifere. Si percorrono le pendici occidentali della Ponza Piccola tra mughi e larici variopinti fino ad arrivare al punto più impegnativo dell’escursione: un canale detritico e un po’ friabile che però si oltrepassa senza grosse difficoltà (ci sono infatti travi di legno su cui camminare in sicurezza), prestando solo un po’ più di attenzione aiutandosi anche con dei cavi fissi come passamano.

Superato questo breve passaggio si raggiunge un punto panoramico con una piccola panchina dove sostare e ammirare la magnifica cupola del Mangart di fronte a noi. Dopo essere scesi tra i baranci, si riprende quota raggiungendo una conca immersa nel bosco di larici.

Ormai manca pochissimo alla nostra meta: quando si trovano i cartelli CAI indicanti a sinistra la Porticina e a destra il Rifugio Zacchi, bisogna seguire il segnavia a destra per lo Zacchi ma, pochi metri dopo questi cartelli, attenzione a deviare sulla sinistra lungo una traccia ben evidente. Non ci sono indicazioni, ma la Capanna Ponza (quota 1657 m) è proprio sopra di noi, immersa nel bosco in un contesto fiabesco.

 E’ una casetta adibita solo ad uso forestale anche se è aperto il piano superiore raggiungibile dall’esterno con una scala a pioli. Davanti alla capanna c’è un ampio spazio tra gli alberi con delle panchine di legno disposte in cerchio con la possibilità, volendo, di accendere un fuoco.

Sono trascorse circa 2 ore dall’inizio della camminata e le possibilità per il rientro sono due: o ripercorrere il tragitto dell’andata o fare un anello (come fatto da noi) scendendo per il Rifugio Zacchi.

Dalla Capanna Ponza abbiamo quindi proseguito in discesa sempre lungo il CAI 512 verso il Rifugio Zacchi camminando nel bosco. Una ventina di minuti prima del rifugio si passa per un bel balcone panoramico che si affaccia sul lago superiore di Fusine.

Una volta raggiunto il rifugio ed esserci riposati, ci attende l’ultimo tratto prima di concludere la gita. Si continua a scendere lungo il sentiero (volendo c’è anche la strada forestale che però è parecchio più lunga) e in meno di un’ora si arriva al lago superiore di Fusine. Per terminare l’anello si percorre in una decina di minuti il tratto di strada asfaltata (meno di 1 km) che congiunge il lago superiore a quello inferiore ritornando così alla macchina.

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