Cima dei Mughi

Una cima poco conosciuta immersa tra i mughi sul confine tra Italia e Slovenia che riserverà belle sorprese sia da un punto di vista storico che paesaggistico.

Avvicinamento:

Da Sella Nevea si scende verso Cave del Predil. Arrivati al bivio con la strada che sale al Passo del Predil la si segue a destra oltrepassando la galleria fino al terzo tornante (i tornanti che salgono al passo sono quattro) dove c’è un piccolo spazio per poter parcheggiare (quota 1106 m). Al bivio si può arrivare anche da Tarvisio risalendo la Valle Rio del Lago.

Dislivello, tempo di percorrenza, punti di appoggio:

La camminata è lunga in totale (a/r) 5 km con un dislivello di circa 570 m. Tempo di percorrenza in salita: 1 ora e 45 minuti / 2 ore. Si sviluppa interamente lungo sentiero.

Non sono presenti punti di appoggio lungo il percorso.

Camminata adatta a:

Itinerario mediamente impegnativo adatto a chi ha già esperienza di montagna e un buon allenamento di base. Non fattibile con passeggino.

Stagione consigliata:

Estate

Itinerario:

Dal tornante si imbocca un sentierino tra l’erba che si stacca dalla curva. Non sono presenti cartelli con indicazioni.

Si scende (tralasciando a destra la strada sterrata che porta al lago del Predil) arrivando subito al piccolo greto del Canale del Predil e lo si attraversa facilmente.  A questo punto si deve fare attenzione perché, non essendoci cartelli indicativi, è facile sbagliare: immediatamente dopo il guado, si abbandona l’ampio sentiero ignorando i bolli blu sui tronchi degli alberi per immettersi sulla sinistra su una traccia che sale nel bosco e che in breve diventerà un sentiero ben evidente. Da qui in poi tutto il percorso sarà contrassegnato da bolli rossi (più o meno visibili) sugli alberi e sulle rocce.

Si sale, dunque, a svolte con pendenza abbastanza marcata nel fitto bosco di faggi arrivando in breve ad alcuni ricoveri di guerra risalenti al Primo Conflitto Mondiale ricavati nella roccia. Da qui in poi, purtroppo, si vedono chiaramente i danni provocati dalla tempesta Vaia del 2018. Sono presenti, infatti, numerosi schianti che a tratti rendono difficoltoso percorrere il sentiero: aggirando con un po’ di attenzione i tronchi e i rami a terra, si riesce comunque a passare e a continuare l’escursione.

Usciti dalla faggeta, dopo aver assecondato una gola rocciosa (attenzione al ghiaino), la pendenza del sentiero si fa più gradevole e ci si porta in una zona più aperta e panoramica. Alle nostre spalle si riconosce il paese di Cave con la sua cava sulle pendici del Monte Re, le verdi acque del lago del Predil e la Cima del Cacciatore.

Ora si abbandona definitivamente il bosco ad alto fusto per immergersi invece nella boscaglia di mughi. Quest’ ultimo tratto fino alla cima sarà tutto in battuta di sole, per questo si consiglia di attrezzarsi con cappellini e creme solari!

Il sentiero riprende a salire lungo il canalone e, con una serie di svolte, si accosta ad una forcelletta piegando a destra e alzandosi sul pendio di mughi e roccette. Il panorama si apre sempre di più verso Est e si cammina sulla vecchia linea di confine tra Italia e Jugoslavia evidenziata da una serie di cippi collocati nel 1947.

 Si arriva prima ad un ripiano erboso e poco dopo al punto più elevato della Cima dei Mughi contrassegnato da un cippo confinario (quota 1596 m). Presente anche il libro di vetta.

Il panorama da quassù, nonostante la presenza fitta dei mughi, è molto ampio e appagante e lo sguardo spazia dall’ imponente mole della Cima del Lago, al gruppo dello Jof Fuart, al Mangart, al Triglav e alle altre montagne slovene.

Si rientra ripercorrendo a ritroso l’itinerario dell’andata.

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