Un rifugio (al momento chiuso per manutenzione) immerso nel cuore della Alpi Giule, incastonato tra maestose cime rocciose, dalla Madre dei Camosci allo Jôf Fuart che si può raggiungere in circa 1 ora e mezza di cammino, partendo da Malga Grantagar presso cui è consentito salire in auto se si consuma in agriturismo (e vi assicuriamo che ne vale assolutamente la pena! Cucina e accoglienza ottime!).
Il Rifugio Corsi è il luogo ideale dove poter ammirare moltissimi stambecchi nel loro ambiente naturale.
Avvicinamento:
da Sella Nevea si continua per circa4 km finchè, sulla sinistra, dopo un ponte, si nota un cippo commemorativo e un cartello indicante Malga Grantagar: da qui comincia una strada bianca che, con un’auto alta, può essere percorsa fino alla malga. In alternativa, si parcheggia nello spiazzo all’inizio della sterrata e si cammina sulla strada forestale fino alla malga, per circa un’ora e mezza.
Tempi, dislivello, consigli : dalla malga al rifugio Corsi (1874m slm) il dislivello è di circa 350 metri. Il Corsi è chiuso, ma malga Grantagar (1500m slm) offre ristoro e pernottamento. Stagione ideale estate o inizio autunno, in assenza di pioggia.
Camminata adatta a: bambini abituati a camminare dai sei anni in su. Ci sono due passaggi con il sentiero leggermente friabile (meglio tenerli per mano).
Itinerario:
da malga Grantagar ci sono due possibilità per salire al rifugio:
1) il sentiero CAI 628 che inizia alle spalle della malga e sale a serpentine fino a s congiungersi con il sentiero 625 che arriva dal Passo degli Scalini. Si inizia a camminare costeggiando la roccia chiamata “parete delle gocce” dove è possibile rinfrescarsi con una doccia che esce direttamente dalla parete. Da qui manca solo un quarto d’ora per arrivare al rifugio. Improvvisamente la vista si fa ancora più grandiosa, l’Ago di Villaco alla nostra sinistra e di fronte a noi la Cima del Lago. È questo il paradiso degli stambecchi che girano tranquillamente e si lasciando ammirare e fotografare.
2 )il sentiero CAI 628a denominato “il sentiero dei tedeschi” che si imbocca poco sotto la malga (dove si lascia l’auto) e che sale in maniera più breve e diretta al rifugio (dislivello 400 m. in poco meno di 1 ora). Ci sono un paio di passaggi con cordini metallici: non sono pericolosi nè impegnativi, tuttavia richiedono un po’ di attenzione in più.
Un’ idea è fare un giro ad anello: salire lungo il “sentiero dei tedeschi” e poi scendere dalla “via normale” arrivando alla malga.