El Sass de San Belin

Breve ma suggestiva escursione a Polazzo alla scoperta di “ El Sass de San Belin” nome in dialetto bisiaco che identifica che un enorme masso, un monolite calcareo che domina la pianura isontina. C’è chi sostiene che si tratta di un fenomeno carsico, chi invece che si tratta di un antico altare dedicato al Dio Beleno adorato dai Celti . Un luogo magico quindi , meta di raduno di streghe e maghi, modellato impersonando sul lato orientale il volto del dio Beleno (da cui il nome San Belin) e sul lato occidentale la testa di una donna velata, protettrice delle messi dei campi e degli animali allevati.

Il sentiero che porta al masso è stato recentemente risistemato grazie all’iniziativa di un cittadino, il signor Luciano Visintin, detto “ Cianela” che assieme al cugino ha ripulito e risistemato il percorso (con la collaborazione del Comune) che porta al masso su cui lui da bambino amava salire. Il risultato è un sentiero molto ben tenuto , decorato con muretti a secco. I due cugini hanno creato anche un anfiteatro dove durante l’estate si possono svolgere concerti

Percorso: dislivello irrilevante, tempo di percorrenza mezz’ora totale (andata e ritorno). Possibile anche con passeggino da sterrato. Stagione consigliata: autunno, inverno, primavera

Descrizione: si parte da via degli Ulivi 52 a Polazzo che si trova vicino a Redipuglia. Qui posteggiata l’auto, si prende la stradina tra due case a destra e dopo una breve salita si incontra il cartello in legno che indica il Sass de San Belin. Si segue la stradina sterrata nel bosco e poi si gira a destra seguendo l’indicazione “ Cianela” in corrispondenza di una trincea. Il sentiero prosegue in leggera salita, circondato da muri a secco in pietra bianca del Carso. Il monolite carsico è già visibile e si scorge, guardandolo, un volto di profilo. Si giunge alla zona anfiteatro fatta sempre di muri a secco ed abbellita con piante e fiori. Qui una panchina invita alla sosta per ammirare quanto la dedizione umana è riuscita creare. Si prosegue sul sentiero e in pochi minuti si raggiunge il masso. Ai sui piedi c’ è una cassettina che contiene un libro dove si può lasciare una firma o un pensiero. Tramite una gradinata si può anche salire sul masso, con dovuta attenzione, ed osservare da lassù la landa carsica. Il rientro avviene per il sentiero percorso all’andata.

7 Comments

  1. Ottimo articolo, il Sass è magnifico e merita una riscoperta a piedi come avete fatto voi! Segnalo solo come il nome del comune sia Fogliano Redipuglia e non Fogliano di Redipuglia!
    😉
    Buona giornata!
    Ivan

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  2. Grazie Ivan! Ho corretto ma ho dovuto togliere Fogliano perché noi siamo partiti da Polazzo come specificato più sotto. Se non mi avvisavi non mi accorgevo dell’errore ( anche se so che c’è un accesso anche da Fogliano)! Grazie per la precisazione, c’è sempre da imparare e noi lo facciamo volentieri! Il percorso è’ davvero carino, è’ stata una piacevole scoperta!

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    1. Ottimo! Se avete piacere, sempre una bella camminata, c’è il percorso che si snoda da Santa Maria in Monte, chiesa cinquecentesca, fino alla landa carsica. Contattando la locale Pro Loco la si può anche visitare!

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