Un meraviglioso balcone panoramico a più di 2000m. di altitudine che si affaccia sulle Alpi Carniche e Giulie, dove regna sovrano il silenzio interrotto solo dal fischio delle marmotte!
Avvicinamento:
Da Tolmezzo si procede in direzione di Paluzza, poi Treppo Carnico, seguendo successivamente le indicazioni per Ligosullo ed infine per Castel Valdajer (quota 1340 m.). E’ possibile raggiungere Castel Valdajer anche da Paularo superando il Passo del Duron.
Qui c’è ampio spazio per parcheggiare per chi desiderasse allungare la camminata salendo a piedi anche fino al lago Dimon. Sennò si può proseguire ancora con la macchina lungo la strada sterrata sulla sinistra che porta fino al lago (quota 1852m.).
Dislivello, tempo di percorrenza, punti di appoggio:
1). Se si sceglie di partire a piedi da Castel Valdajer, il dislivello totale fino in cima al Monte Dimon è di circa 700m. (500 fino al lago) e la camminata, quindi, diventa piuttosto lunga, anche se non presenta difficoltà. Ci vuole però un buon allenamento di base! La strada sterrata, fino al lago Dimon, è lunga circa 6,5 km. Tempo di percorrenza in salita fino al lago 2 ore circa.
2). Se si decide di accorciare la camminata, si può salire con la macchina fino al lago oppure anche parcheggiare poco prima, lungo uno dei tornanti della strada (NB. Prestare un po’ di attenzione perché non ci sono barriere di protezione. Strada un po’ stretta da percorrere con cautela da ogni tipo di auto). Il dislivello, così, è molto più moderato e la camminata diventa più accessibile a tutti, anche ai meno allenati! Dal lago fino alla cima (quota 2043m.) ci sono, infatti, solo 200m. di dislivello percorribili in una quarantina di minuti.
Non sono presenti punti di appoggio lungo il percorso.
Stagione consigliata:
Estate
Itinerario:
La strada sterrata che parte da Castel Valdajer si snoda inizialmente nel bosco, successivamente continua a salire con pendenza costante sempre in esposizione al sole (ricordarsi cappellino e crema solare!) facendo a poco a poco prendere quota. Il panorama che si offre alla vista è stupendo: la valle con i paesi di Treppo Carnico, Sutrio, Paluzza e man mano che si sale la visibilità si allarga sempre di più sulle montagne circostanti. Il lago Dimon compare davanti agli occhi all’improvviso (quota 1852m.) come una gemma incastonata tra le montagne e la sua bellezza lascia senza fiato. Si tratta di un piccolo specchio d’acqua posto nella conca dell’omonimo monte e del monte Paularo: è il risultato dell’esarazione glaciale wurmiana, infatti 15000 anni fa questa zona era coperta da una calotta glaciale.
Dal lago Dimon si continua a salire sulla strada sterrata aggirando il lago e ammirandolo da più angolature. Poco sopra il lago, sulla destra, si notano dei cartelli CAI: dalla strada si staccano più sentieri. Per raggiungere la cima del Monte Dimon bisogna seguire il segnavia CAI 404. Fare attenzione perché non è indicato sul cartello il nome del monte, bensì Castel Valdajer che è la direzione verso cui si procede.
Si cammina su un sentiero che sale moderatamente e con pendenza costante. Ad un certo punto si trova un bivio: a sinistra un sentiero CAI 456 sale in maniera più diretta e breve alla cima (noi lo abbiamo percorso al ritorno ma lo sconsigliamo perché disagevole e più ripido), mentre, procedendo dritti e mantenendosi sul segnavia CAI 404, si continua a salire più dolcemente finchè il sentiero scollina su uno spazio più aperto e molto panoramico. Da qui fare attenzione: non ci sono cartelli CAI ma solo un paletto con cartello per le MTB. Il Monte Dimon è proprio sopra di noi e per raggiungere la cima basta seguire l’evidente traccia di una trincea della Prima Guerra Mondiale che corre in cresta e che in pochi minuti ci conduce alla piccola croce di vetta del Monte Dimon (quota 2043m.). Da quassù il panorama si apre a 360° ed è meraviglioso! Si possono ammirare il gruppo del Sernio e della Grauzaria, il Monte Zermula, la Creta di Aip, l’imponente gruppo del Coglians, lo Zoncolan, la catena del Canin e molte altre cime delle Alpi Carniche e Giulie.
Per il rientro si ripercorre la stessa strada dell’andata.