Il massiccio del Canin si presenta come un vero e proprio museo di sculture pietrificate. Basta allontanarsi di po’ dal Rifugio Gilberti per scoprire uno dei paesaggi carsici di alta montagna più conosciuti e rinomati a livello europeo.
Avvicinamento:
Il sentiero geologico del Foran dal Mus inizia in prossimità del Rifugio Gilberti collocato sul Gruppo del Canin, a Sella Nevea. Per arrivare al rifugio è a disposizione la cabinovia, aperta da inizio luglio a settembre.
A Sella Nevea si può arrivare in auto o da Chiusaforte, percorrendo la Val Raccolana oppure da Tarvisio-Cave del Predil lungo la Val del Lago.
Dislivello, tempo di percorrenza, punti di appoggio:
Il percorso è una camminata ad anello con partenza e arrivo al Rifugio Gilberti (quota 1850m.): la lunghezza totale è di circa 6km con un dislivello di 450m. considerando i vari saliscendi. Tempo di percorrenza complessivo, a passo di bambini, 2 ore mezza circa (soste escluse). Segnavia CAI 632-632a.
Punto di appoggio è il Rifugio Gilberti con i suoi inconfondibili scuretti azzurri: da qui si può ammirare un panorama senza eguali sul massiccio del Canin, sul Monte Forato e sul Bila Pec. Il rifugio è aperto nel periodo estivo da giugno a settembre e nella stagione invernale da dicembre ad aprile.
Camminata adatta a:
Bambini che possono essere portati in marsupi/zaini o che hanno già un po’ di allenamento in montagna (dai 5 anni in su). Percorso non fattibile con passeggino.
Stagione consigliata:
Estate
Itinerario:
L’escursione permette di inoltrarsi in un ambiente estremamente particolare e caratteristico, completamente immerso in un paesaggio carsico in cui risaltano i numerosi e spettacolari fenomeni di superficie (solchi, vaschette) e l’intricato fenomeno delle cavità sotterranee (grotte, pozzi e abissi), estese per una lunghezza di quasi 50 Km e con profondità che superano anche i 1000 metri.
Le segnalazioni per il sentiero geologico non si trovano presso il Rifugio Gilberti come le altre, ma solo una volta arrivati alla Sella Bila Pec troveremo un evidente cartello CAI indicante il percorso. Questo perché la prima parte dell’itinerario – fino alla Sella appunto- coincide con quello del Sentiero Botanico del Bila Pec (CAI 632).
Oltre ad un meraviglioso giardino ad alta quota, infatti, si può ammirare un incredibile paesaggio roccioso che già dopo i primi metri mostra evidenti fenomeni di erosione superficiale come i fossili Megalodon dalla caratteristica forma a cuore.
Raggiunta Sella Bila Pec (dopo circa 45 minuti di cammino) a quota 2005m., si trovano i ruderi di una casermetta militare. Da qui, oltre al panorama sul Monte Forato e Sella Prevala alle spalle, la vista si apre sul grande altopiano del Foran dal Mus ricco di campi solcati e morfologie carsiche.
Qui è presente il cartello CAI 632a che indica il sentiero geologico. E’ possibile percorrerlo sia in senso orario (come abbiamo scelto di fare noi) oppure anti-orario.
Noi ci siamo diretti, quindi, a sinistra della casermetta imboccando il sentiero CAI 632 che conduce anche alla ferrata Julia per il Monte Canin e al Bivacco Marussich. Questo tratto di sentiero offre delle visuali stupende non solo sul Gruppo del Canin, sul Sart e sul Picco di Carnizza, ma anche sull’altopiano del Montasio. E’ necessario prestare un po’ di attenzione nell’attraversamento dei canaloni che possono essere ancora innevati come in questo periodo: consigliamo di informarsi sempre al Rifugio prima di intraprendere l’escursione, soprattutto con i bambini!
Il sentiero prosegue in un’alternanza di rocce, ghiaie e fazzoletti erbosi fino ad arrivare al bivio per la ferrata Julia che porta alla cima del Canin. Noi proseguiamo invece dritti, facendo molta attenzione perchè poche centinaia di metri dopo questo bivio, il sentiero geologico prosegue sulla destra ma le indicazioni non sono molto evidenti: si nota un grande sasso con il segnavia bianco e rosso CAI 632a un po’ sbiadito e una placchetta grigia di metallo con la scritta “sentiero geologico”. Da qui in poi le indicazioni CAI saranno nuovamente presenti e ben visibili.
Con percorso divertente e articolato, segnalato da svariati omini di sassi e pietre allineate ad indicare la direzione, si arriva su un grande pianoro delimitato da spettacolari campi solcati: siamo al punto più basso dell’anello, immersi in un’atmosfera lunare che rende il paesaggio ancora più suggestivo. Passati accanto all’Abisso Boegan (la cui parte iniziale è ostruita dalla presenza di neve), inizia ora la parte finale della risalita fino alla casermetta di Sella Bila Pec lungo un bel sentiero che sale a svolte decise tra rocce e macchie erbose. Gli ultimi metri prima della sella sono proprio quelli più faticosi perché si sale in uno stretto canalino un po’ incassato. Arrivati alla sella, si scende nuovamente al rifugio lungo lo stesso sentiero dell’andata.