Moggessa di Qua e Moggessa di Là

Una suggestiva camminata alla scoperta di borghi antichi abbandonati, dove il tempo sembra essersi fermato.

Avvicinamento:

Da Moggio Udinese si seguono le indicazioni per Moggio Alto e successivamente per Moggessa e la località Riu: qui si può parcheggiare la macchina al termine della strada asfaltata dove inizia il sentiero CAI 418.

Dislivello, tempo di percorrenza, punti di appoggio:

Questa camminata ha una lunghezza di circa 8,5 km con un dislivello di 250m. in salita e altri 150m. in discesa (sono infatti presenti tanti saliscendi): il dislivello complessivo è quindi di circa 500m. Si cammina sempre su sentiero/mulattiera. Le tabelle CAI indicano 1 ora e 30 (solo andata), ma noi con i bambini ci abbiamo impiegato quasi 2 ore (solo andata). Lungo il percorso non sono presenti punti di appoggio. I più vicini si possono trovare a Moggio Udinese.

Camminata adatta a:

Bambini che possono essere portati in marsupi/zaini o che sono già abituati un po’ a camminare (dai 4 anni in su). Percorso non fattibile con passeggini.

Stagione consigliata:

E’ una camminata adatta a tutte le stagioni, in particolare ai mesi invernali data l’altitudine non molto elevata.

Itinerario:

Imboccato il sentiero CAI 418  (quota di partenza 407m.), si inizia a salire costeggiando il greto del Rio di Palis inizialmente lungo una mulattiera cementificata in più punti. Man mano che si guadagna quota si aprono dei bellissimi scorci panoramici sul sottostante paese di Moggio con il  gruppo del Canin innevato sullo sfondo. A quota 667m. si raggiunge una sella dove è collocata una piccola cappella votiva: questo è il punto più elevato della nostra escursione. Ora inizia la discesa in direzione di Moggessa di Qua attraversando il suggestivo vallone del Rio Moggessa: in alcuni punti, la cengia su cui è ricavata la mulattiera, è rinforzata e resa più sicura da tratti cementati e da passamani. Si riescono ad intravedere già le prime case di Moggessa di Qua e il panorama si apre sui monti circostanti (l’ Amariana in primo piano). Si procede ancora con una lunga diagonale attraversando, quasi in falsopiano, un tratto molto eroso finchè, dopo una salita in cui la mulattiera è contornata da caratteristici muretti a secco, ecco comparire le prime case diroccate e abbandonate di Moggessa di Qua (quota 510m.). Poco più avanti troviamo il nucleo più consistente del borgo: alcune case sono state ristrutturate (e abitate solo nei fine settimana o nelle festività), ma la maggior parte sono completamente rovinate e abbandonate dopo i forti danni del terremoto del 1976.  Il tempo sembra essersi fermato e l’atmosfera è davvero suggestiva: dei grossi sassi a forma di visi, disposti in più punti del borgo, attirano l’attenzione dei bambini. Sono “i guardiani” del paese e una scritta ammonisce chiaramente di fare attenzione perché a loro non sfugge niente!

Procediamo oltre le ultime case sempre lungo il sentiero CAI 418 diretti ora alla meta finale della nostra gita, il borgo di Moggessa di Là. Si inizia a scendere  attraversando un bosco sotto al quale scorre la forra del Riu del Mulin. Dopo averlo attraversato su un ponticello, inizia l’ultima risalita che in breve porta a Moggessa di Là (quota 530m.). Questo borgo è stato meno danneggiato dal terremoto rispetto all’altro e  per questo conserva quasi intatta la struttura architettonica primitiva di borgata rurale di montagna.  Vecchi cortili, fontanelle, ballatoi in legno e la pittoresca “casa degli archi” con i suoi archi a tutto sesto  sono davvero caratteristici. Mogessa di Là può essere anche raggiunta con le jeep dal paesino di Grauzaria.

Dopo un bel pic nic al sole, immersi nel silenzio di luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, ci incamminiamo sullo stesso percorso dell’andata per rientrare al punto di partenza.

 

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