L’Eremo fu edificato attorno al 1720 per volontà di Giovanni Maria Pinazza da Domegge, asceta e frate francescano, presto seguito da un piccolo gruppo di confratelli dediti all’orticoltura e all’apicoltura.
Nel 1810 le leggi napoleoniche decretarono la fine e l’abbandono del convento, che rimase abbandonato fino al 2007, anno in cui ne iniziò il restauro.
Arrivati a Domegge di Cadore, si scende al Lago di Centro Cadore seguendo le indicazioni per i Rifugi Padova, Cercenà ed Eremo dei Romiti. Superato il ponte sul lago si gira verso sinistra e si parcheggia l’auto ai prati di Nàvare, 700 mslm.
Una volta intrapresa la strada forestale, dopo una prima salita è possibile scegliere una delle due vie per salire all’Eremo dei Romiti. La prima è il sentiero 347 della “Via Crucis”, (un’ora e mezza di cammino nel bosco per 470 metri di dislivello, adatto a buoni camminatori), caratterizzato dalle 15 stazioni in legno dipinto. Arrivati al capitello affrescato dedicato a San Giovanni Battista dopo pochi si giunge alla cima del Monte Froppa e al Rifugio (1170 mslm).
In alternativa si può percorrere la strada forestale di circa 4 km e dislivello simile, un po’ meno ripida ma più lunga.
All’arrivo i bimbi (ma anche i grandi!) possono premiare la loro fatica con una ricca selezione di torte.
Ai piccoli sono dedicati degli spazi per disegnare e sono anche presenti due altalene.