Un balcone panoramico sul lago di Cavazzo, il Tagliamento, il Piancavallo, il Plauris, il Cjampon Gemona per arrivare fino al mare. E’ la cresta del monte Cuar, la cui estremità verso la val d’Arzino è rappresentata dal monte Flagjel, su cui sorge una grande croce.
Per raggiungere la cima noi siamo arrivati in auto fino (quasi) a malga Cuar, che si raggiunge salendo da Avasinis, dopo una lunga strada forestale, in buona parte sterrata.
Il panorama già dalla malga riappacifica con il mondo: il lago di Cavazzo si nota subito tra le montagne friulane.
Dalla Malga (che solitamente apre a fine giugno) abbiamo deciso di conquistare la prima cimotta sulla destra, il Cuel dai Poz, alto 1377 metri. Siamo saliti lungo i ripidi prati che portano alla cima e una volta conquistata la vetta il panorama cambia ancora e si apre la visuale sulla Val d’Arzino, il Tagliamento e il mare. Sopra di noi volteggiavano molti grifoni, quelli della riserva naturale di Cornino. Da qui abbiamo seguito il sentiero ben indicato che in parte costeggia la staccionata che in estate serve per proteggere le mucche al pascolo.
La discesa ripida ci ha riportati alla quota di partenza e da qui, seguendo anche i cartelli, abbiamo cominciato l’ascesa verso il Flagjel, notando fin da subito la grande croce di vetta.
Il sentiero corre in parte lungo la cresta ed è parzialmente esposto. Attenzione quindi ai bambini piccolini. poco prima di raggiungere la cima consigliamo di tenere la sinistra (è ben visibile un ometto di sassi), perchè il sentiero che prosegue dritto, porta a raggiungere la cima con un giro leggermente più ampio e più esposto. Noi – involontariamente – siamo saliti percorrendo il tratto più difficile dove abbiamo anche incontrato un corrimano metallico, per aiutare a superare un tratto leggermente esposto.
Con qualche tornate il sentiero ci ha portati fino ai 1467 metri della cima, da dove si nota chiaramente dal valle dell’Arzino, che scorre con il suo inconfondibile verde smeraldo.
La grande croce ( 5,30 metri x 3,40) riporta una scritta. “Questa croce, collocata il 2-5-1975 dalle genti dell’Arzino come inno alla vita, vide il 6 maggio l’ondata di morte sul Friuli” e ricorda le vittime del terremoto delle vallate sottostanti.
Per il ritorno, raggiunta la sella che separa il Flagjel dal Cuel dai Poz, abbiamo attraversato un prato caratterizzato dalla presenza di alcuni laghetti ( pieni di rane) e siamo sbucati nuovamente alla malga Cuar, evitando così di salire nuovamente sul Cuel dai Poz.
Per raggiungere la cima del Flagjel ci abbiamo messo circa 2 ore Per il ritorno circa un’ora.
Il Flagjel è raggiungibile anche dalla Val Tochel, dall’altopiano di Monte Prat, ma con un dislivello ben superiore, di circa 700 metri.