Ciucul Taront del Ciaurlec

Oggi, in compagnia di amici, ci siamo avventurati lungo le pendici orientali del Monte Ciaurlec camminando per circa 4,5 km (andata e ritorno) per 300m. di dislivello. Una camminata poco impegnativa, adatta a tutti, anche ai piccoli camminatori più pigri (non è fattibile con passeggino)!

A  Travesio (dopo Spilimbergo arrivando da Udine), dalla piazza del Municipio, si seguono le indicazioni per Castelnovo del Friuli finchè, in corrispondenza del campo sportivo (località Paludea), si gira a sinistra seguendo le indicazioni per località Ghet e trattoria “Alla piccola”. Qui c’è un ampio spazio per parcheggiare. Il sentiero inizia in prossimità di un evidente cartello. Tutto il percorso si sviluppa lungo un sentiero che sale dolcemente nel bosco: si seguono le indicazioni per il borgo Praforte, disabitato dagli anni ’60 a causa dell’ordine di sgombero per il pericolo di frane. Nonostante l’incuria, rimangono  caratteristici gli edifici in sasso, i ballatoi in legno e i muretti a secco. Qui la vista si apre sulla pianura sottostante e sul gruppo del Piancavallo. Dopo aver visitato questo suggestivo borgo “fantasma”, siamo ritornati sui nostri passi continuando a salire lungo il sentiero che in breve conduce alla chiesetta di San Vincenzo: qui un tavolino con panche ci ha permesso di fare una piccola sosta e una veloce merenda. Abbiamo proseguito ancora nel bosco fino ad intersecare una strada asfaltata: una volta  attraversata, abbiamo continuato a salire seguendo l’indicazione CAI per l’ancona della SS.Trinità, a  15 minuti di cammino. La vegetazione pian piano inizia a farsi meno fitta  e, poco prima di arrivare all’ancona, sulla sinistra, si stacca un sentierino  che in pochi minuti sale sulla piccola altura del Ciucul Taront, a quota 566m.: da quassù il panorama si apre a 360° e, nonostante la modesta altitudine, la vista è davvero splendida. Lo sguardo spazia dalla pianura con il Tagliamento e il Monte di Ragogna, al gruppo del Piancavallo, fino al Monte Nero, il Matajur, il Canin e il Cjampon. C’è anche un piccolo quaderno di vetta dove oggi i nostri bimbi hanno potuto lasciare orgogliosi le loro firme.

Siamo poi ridiscesi dal colle e abbiamo proseguito sul sentiero fino ad arrivare all’ancona della SS. Trinità, meta finale della nostra gita di oggi: un ampio spazio prativo con un tavolino in pietra ci ha permesso di mangiare comodamente il nostro pranzo al sacco e di riposarci prima di rimetterci in marcia per il rientro lungo la stessa strada dell’andata.

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