Un giro molto appagante, per camminatori già esperti, con la possibilità (non l’obbligo, perchè c’è una strada alternativa) di provare l’ebbrezza di una piccola ferrata: ecco il Pal Piccolo.
Raggiunto il passo di Monte Croce carnico (superata Timau), abbiamo parcheggiato nell’ampio spazio destinato ai mezzi e ci siamo incamminati verso le grandi pale eoliche in territorio austriaco. Da lì sulla destra si stacca il sentiero (Kleine Pal, n.434) che seguiremo fino alla cima. Il segnavia dice un’ora e tre quarti. Il primissimo pezzo è ripido e un po’ fangoso, ma dopo un po’, superata la prima spettacolare trincea, il terreno migliora e compaiono anche alcuni corrimano di ferro per aiutare la salita. Non ci sono punti esposti. Si continua a camminare fino a raggiungere il naso delle mitragliatrici, una roccia a forma di naso, circondata da gallerie e fortificazioni.
Poco dopo si arriva su un pianoro di sassi, gallerie, trincee, sul quale dopo sosteremo per giocare: prima però la cima ci aspetta. A questo unto si po’ raggiunger la sommità o attraverso la piccola ferrata, (sulla sinistra) o salendo lungo la scalinata in legno (sulla destra).
Noi siamo saliti dalla ferrata: nostra figlia la aspettava da tempo. Avevamo con noi l’imbragatura e il caschetto. In condizioni normali – solo adulti – sarebbe stato possibile salire senza autoassicurarsi, ma abbiamo voluto che iniziasse a capire bene la necessità di legarsi sempre.
Raggiunta la cima e la grande croce in vetta, siamo scesi, attraverso la lunga scalinata in legno, costeggiando le numerose gallerie, costruite durante la prima guerra mondiale.
Dopo una sosta nei pressi di una casetta (presente anche tavolo e panche), siamo tornati indietro, ma dal lato italiano (CAI 401), facendo così un anello.
Giro molto appagante per i panorami, per il sentiero un po’ “avventuroso” per i bambini. Il dislivello è di 500 metri, la lunghezza complessiva circa 6 chilometri. E’ necessario essere un po’ allenati.