Anello del castello di Gronumbergo

Facile percorso circolare di circa 4,5 km per 150 m. di dislivello nelle Valli del Natisone non percorribile con passeggini.

Superato Cividale, si seguono le indicazioni per Purgessimo. Dal centro del piccolo paese, si gira a sinistra passando davanti alla chiesa (dove c’è spazio per parcheggiare).  Poco dopo, sulla destra, si trova un cartello in legno che indica l’inizio dell’itinerario: 40 minuti circa fino al castello. Il sentiero inizia in discesa su una stradina sterrata fino ad arrivare sulla strada asfaltata che conduce in direzione di Ponte San Quirino. La si percorre per circa 300 m. fino ad arrivare ad un ponte prima del quale si svolta a destra (sono presenti i segni rossi e bianchi sui sassi) : si imbocca una strada sterrata fino all’inizio del sentiero vero e proprio segnalato da un cartello esplicativo sulla storia del castello di Gronumbergo. Da lì il sentiero sale in maniera piuttosto ripida e a tratti disagevole (fare attenzione in caso di pioggia perchè lungo il sentiero potrebbe scorrere acqua). In circa mezzora si giunge in prossimità dei ruderi del castello. Da qui una traccia segnata conduce verso la cima del Monte Purgessimo (sconsigliato a famiglie con bambini piccoli in quanto il primo tratto è molto esposto) . Noi invece abbiamo proseguito la camminata lungo la pista forestale che dopo poco si innesta sull’ampia pista di servizio alle antenne di telecomunicazione in cima al monte. A questo punto, scendendo, dopo circa 100 m,, si svolta a destra: si imbocca un sentiero -che successivamente si trasforma in strada- e  in breve si ritorna all’abitato di Purgessimo concludendo così l’anello.

La zona in cui si trovano attualmente le rovine del castello di Gronumbergo è sempre stata, nel corso dei secoli, di grande importanza strategica per il controllo del territorio. Infatti, fin dall’epoca preistorica, il punto di confluenza fra il fiume Natisone ed il suo affluente Alberone, è stato occupato dalle popolazioni presenti nella valle in quanto le caratteristiche della zona assicuravano notevoli vantaggi.

Scavi archeologici  hanno portato alla luce i resti di un antico Castelliere utilizzato sia durante l’età della pietra ed anche successivamente durante quella del bronzo. Questo tipo di costruzione era una sorta di roccaforte avente funzione difensiva e dagli scavi effettuati all’interno del castello sono emersi numerosi reperti risalenti all’epoca romana. Da tutto ciò si deduce che, dove ora si trovano le rovine della fortezza, ci siano state altre costruzioni molto più antiche.

Alcune leggende raccontano che  il castello avesse dei sotterranei, mai scoperti vista l’enorme quantità di materiale accumulatosi all’interno delle mura.
Una fitta rete di cunicoli  collegava l’interno del castello con la città di Cividale e con il castello di Guspergo, in località Sanguarzo: si narra che esistesse un grande tesoro che ora sarebbe sepolto all’interno della fortezza o forse murato all’interno delle pareti.

 

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